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Seminario di psicoterapia e integrazione religiosa della personalità

Premessa e obiettivi

Parto dalla considerazione del fatto che i pazienti hanno retroterra estremamente di- versi, ma che, allo stesso tempo, la presenza del «religioso» c’è o può esserci, in modi diffe- renti e talora anche «al negativo», quando la persona esprime rifiuto, opposizione, ma perfi- no indifferenza nei confronti di questo spazio.

Obiettivo del seminario è quello di offrire alcuni criteri interpretativi del tessuto religio- so del paziente così da decifrare la sua possibile funzione all’interno della personalità, sia in un senso terapeutico, sia in quello di una ulteriore, non auspicabile, patologizzazione della sua condizione.

Riferimenti teorici

L’approccio teorico utilizzato è duplice: narrativo e psicodinamico.

L’approccio narrativo si fonda in modo particolare sul lavoro di Paul Ricoeur. Essendo tuttavia quella di Ricoeur una prospettiva filosofica, la declinazione in senso psicologico e psicoterapeutico avverrà mediante l’accostamento di alcuni autori che trattano il tema della metafora in terapia.

L’approccio psicodinamico fa riferimento in particolare alla prospettiva di Glen O. Gab- bard. All’interno dell’approccio psicodinamico vengono fatti alcuni riferimenti alla prospetti- va di Adler.

Metodo di lavoro

Il seminario viene svolto in modo induttivo, trattando materiale clinico diverso e, da ciò, risalendo all’opportunità di ricorrere ad un quadro teorico di riferimento.

Dalla teoria, poi, si tornerà sui casi clinici per focalizzare l’interpretazione e l’intervento.

In particolare verranno presentati alcuni protocolli TAT e RORSCHACH, affrontati pro- prio nella duplice prospettiva di metafore e sketch psicodinamici della personalità del pa- ziente.

Risultati attesi per conoscenza e abilità

Il seminario, a partire dall’esame di situazioni cliniche di crescente complessità, mira a sviluppare una capacità integrata di attingere dati (di processo e di contenuto) da materiale diverso, in particolare da alcuni reattivi proiettivi di uso comune.

Strumenti di valutazione

Lo svolgimento «a laboratorio» favorisce, quasi in presa diretta, un riscontro del grado di assimilazione delle tematiche da parte degli studenti.

Schema di svolgimento

1. Caso di una persona che abbandona la vita religiosa. Il caso viene affrontato, in parti- colare, a partire dalla lettura di due TAT, somministrati all’inizio e al termine di un percorso psicoterapeutico.

→ Qui si vogliono evidenziare, in modo particolare, l’analogia fra TAT e rivelazio- ne biblica, ebraico-cristiana, intesi come sistemi metaforici, e la natura narra- tiva dell’identità personale.

  1. La costruzione della rappresentazione dell’oggetto «Dio» dal punto di vista psicologi- co-evolutivo.→ Qui si vuole evidenziare come le «grammatiche religiose» della personalità sono primariamente evolutive e non procedono, se non in modo mediato, dal- la formazione culturale (scuola, Chiesa, ecc…).
  2. Caso di un colloquio di confessione. Il caso viene affrontato tramite un breve reso- conto dell’interazione.

→ Qui si vogliono focalizzare gli aspetti non verbali della trasformazione metafo- rica.

4. Caso di una conversione religiosa. Il caso viene affrontato tramite la lettura di una let- tera.

→ Qui si vuole mettere in luce la funzione possibilmente terapeutica – anche per il terapeuta non credente – di ciò che il paziente riconduce all’intervento di Dio. Allo stesso modo, però, si evidenziano – quale che sia la posizione «reli- giosa» del terapeuta – i rischi opposti dello psicologismo e dello spiritualismo.

5. Caso di ripresa sintetica: un giovane seminarista cattolico vuole lasciare il seminario per diventare frate francescano. Il caso viene affrontato tramite la lettura di una let- tera e la presentazione di due protocolli: TAT e RORSCHACH.

→ Qui si vogliono riannodare i temi emersi nei casi precedenti e, a partire dalla strumentazione teorica acquisita, tentare di giungere ad un progetto terapeu- tico.